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Prospettiva Miyazaki #5 - Kiki, Consegne a Domicilio

Piaciuta la parentesi musicale? Nooo?! Impuniti...!
Allora, dopo la parentesina torniamo alla nostra Prospettiva Miyazaki... Non si sa mai che poi l'Hayao si offende. Questa volta, tocca al film del 1989 Kiki, Consegne a domicilio.
E se non vi piace, v'arriva una scarica di mazzate. A domicilio.

Embé?
Kiki è una futura streghetta, sempre affincata dal gatto Gigi: com'è tradizione, a tredici anni deve trascorrere lontano da casa il suo anno di noviziato, possibilmente in una città senza altre streghe. La nostra carissima si stabilisce a Koriko, una cittadina suggestiva dove, grazie alla gentilezza di una panettiera locale, sfrutterà le sue capacità di volo (su scopa) per mettere in piedi una piccola impresa di consegne a domicilio.

Ho un sentore di 1982...


Scontento dalla sceneggiature precedenti e troppo impegnato su Totoro per occuparsene direttamente, Miyazaki si prende la responsabilità di questo adattamento del libro omonimo di Eiko Kadono (e stai un po' attento...) solo nel 1988 e lo porta al livello di opera d'arte, soprattutto grazie ai vaghi riferimenti all'urbanistica svedese e al contesto post-fiabesco (tutto questo parlare di streghe andate, di grandi eroi del volo, di dirigibili...). Ma il punto di forza è proprio il percorso di crescita sempre più doloroso (nei limiti di un film per ragazzi), sviluppato da HM indipendente dal libro originale, che le fonti internettistiche mi dicono essere assai più episodico.

Oh, the humanity...
Il Miyazakone colpisce ancora, in una versione streghesca dei suoi tipici ingredienti: ragazzine decise, sbarazzine e volanti, animali parlanti (solo con la suddetta), magia, senso del fantastico e fiducia tra gli umani tutti. Qui si continua sul filone Totoriano, azzerando l'elemento conflittuale dalla storia, che si sviluppa interamente attorno alle varie facce della vita che la ragazzina deve conoscere ed affrontare - amore e delusione inclusi. Finalmente un film sul crescere onesto e responsabilizzante, dico io - non il "fai il cazzo che vuoi che la gente more lo stessso" di film come, che ne so, boh. Tutto ciò non ha impedito alle associazioni cattoliche americane di tentare di boicottare il film per eccesso di stregoneria.

... ecco, per l'appunto...

Diciamoci la verità, ormai uno si annoia e basta a parlarne bene di questi film. Sono tutti bellissimi, come fai?
Maledetto Hayao, maledetto.


Next Week:
Prospettiva Miyazaki #6: Porco Rosso!

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